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Un giorno della sua prima infanzia il piccolo Chancelade si sente dire dalla nonna: "La vita è così corta". Un avvertimento che si incide in profondità nella sua mente. Ma ne fa tesoro e si ripromette di vivere cercando di non perdere nemmeno un secondo del tempo che ha a disposizione, di allinearsi con entusiasmo al movimento e al rumore della vita. Di immergersi nella sua festa turbolenta, nei suoi profumi ammalianti come nei suoi miasmi insopportabili. Così, a quattro anni, cerca di carpirne il segreto nel massacro di piccoli esseri animati; a dodici e mezzo ne soffre la mancanza attraverso la morte del padre; a ventidue la sente pulsare prepotente nell'amplesso con Mina; e a ottanta ne avverte l'inconsistenza raccontando a una sconosciuta di come tutto sia trascorso nello spazio di una notte.